Negli ultimi 10 anni le donne hanno “spiccato il volo” nel mondo del lavoro, assumendo ruoli sempre più manageriali e dirigenziali. Se il settore dell’edilizia insieme a quello metalmeccanico sono da sempre di “dominio maschile”, secondo i dati del Registro Imprese la distinzione di genere nei mestieri è ormai in calo.
L’Italia vanta un primato per quanto riguarda le laureate donne nelle discipline relative alle Scienze, alla Tecnologia, all’Ingegneria e alla Matematica, arrivando al 39% del totale europeo. Perde peso anche lo stereotipo sociale, culturale, mentre il divario economico tra uomo e donna è ancora percepito.
Non si può parlare di presenza paritaria in tutti settori occupazionali e a tutti i livelli. In ogni caso, Il mondo del lavoro è sempre più complesso e tutti, uomini e donne, sono chiamati ad aggiornarsi in modo continuo per acquisire conoscenze e competenze capaci di rispondere con innovazione, velocità e versatilità.
ZEPHIR, Istituto di Fisica Edile attivo da 10 anni nella ricerca e nella consulenza in ambito Passvhaus, nasce da un’idea del Dott. Phys Francesco Nesi e oggi si avvale di un “team” al femminile a cui è affidata parte della Formazione, della Segreteria Organizzativa e del coordinamento di eventi nazionali. ZEPHIR dialoga con professionisti di tutta Italia attraverso un coinvolgimento attivo, dalle aule alla formazione sul campo.
Proprio sulla crescita professionale punta l’Istituto nazionale di Ricerca, Formazione e Consulenza con sede a Pergine, in Trentino. Attraverso un’offerta diversificata di corsi, stage, tutoring, conferenze nazionali ed internazionali, ZEPHIR prepara i professionisti dell’edilizia alle sfide di domani, fornendo approcci e strumenti pratici.
La partecipazione femminile ai corsi di livello europeo come il CPHD per Progettista Certificato Passivhaus. rimane ancora bassa. Il nostro Ufficio stampa ha intervistato l’architetto Laura Dussini, l’ingegnere Elisa Pippa, l’ingegnere Ilaria Mammi tutte corsiste di ZEPHIR per aprire una riflessione ruolo delle donne tra formazione e professione oggi.
IL PUNTO DI VISTA DI LAURA DUSSINI
Le donne continuano ad essere una minoranza nelle aule di ZEPHIR. Per lei è stato un limite?
La consapevolezza di una classe al maschile è stata tutt’al più un incentivo ad iscrivermi. Per aumentare la mia preparazione, ampliare le competenze, raggiungere nuovi obiettivi in un settore tradizionalmente maschile. Nell’edilizia c’è ancora disparità tra uomini e donne, a svantaggio di queste ultime. Tuttavia la buona notizia è che assistiamo ad un lento ma graduale aumento del tasso di occupazione femminile in tutti i settori.
Rispetto agli uomini, quali sono le sfide che una donna deve affrontare nel mondo del lavoro?
Le sfide più ardue riguardano principalmente due aspetti: la convinzione diffusa che alcuni mestieri siano prettamente maschili e la difficoltà di adattare le esigenze di lavoro, che richiede sempre più flessibilità e disponibilità, alle necessità famigliari che, nella maggior parte dei casi, ricadono nella figura femminile. Ad un certo punto della vita una donna è costretta a fare una scelta tra carriera e famiglia. Ciò avviene in Italia molto più che all’estero, non essendoci politiche di tutela e assistenza alle madri lavoratrici.
Cosa le ha lasciato l’esperienza formativa in ZEPHIR?
Il corso è stato fondamentale per la mia crescita professionale. È stato interessante conoscere colleghi di altre zone d’Italia, con esperienze e specializzazioni differenti. Ritengo che la formazione e l’aggiornamento professionale siano fondamentali per svolgere il lavoro di progettista. Se ne avessi la possibilità mi iscriverei al Corso CPHT – Corso per operatore di Cantiere, in modo tale da acquisire una conoscenza più pratica. A seguire frequenterei il corso per progettista esperto in ponti termici.
IL PUNTO DI VISTA DI ELISA PIPPA
Le donne sono una piccola rappresentanza all’interno dei corsi tecnici. Questo le ha procurato qualche dubbio prima id iscriversi?
Come ingegnere civile sono abituata a vivere e frequentare corsi e luoghi di lavoro dove gli uomini sono il maggior numero. Per me è assolutamente normale, sapevo che sarebbe stata un’aula al maschile anche nel caso di ZEPHIR e non per questo ho avuto un attimo di esitazione prima di iscrivermi.
Quale può essere il contributo di una donna in ambito di edilizia?
Credo che i tecnici (uomini o donne) in questo particolare momento storico potrebbero dare un contributo importante se accompagnati da una formazione specialistica, come quella offerta dai docenti di ZEPHIR. Occorre divulgare l’approccio Passivhaus soprattutto tra i colleghi che operano nel settore e che spesso non ne hanno contezza.
Rispetto agli uomini, quali sfide in più una donna è costretta ad affrontare sul mercato del lavoro?
Oggi come ieri, si teme che la donna non sia mai abbastanza preparata, abbastanza forte o abbastanza “tosta” per ricoprire ruoli di responsabilità. Questo pensiero è frutto di un retaggio culturale. Se sei madre sarai divisa tra il tempo da dedicare al lavoro e il tempo da dedicare ai figli, alternando così le energie tra vita privata e vita professionale.
Cosa le ha dato ZEPHIR in termini di esperienza formativa?
Un buon livello formativo, i docenti sono bravi e sarebbe ideale che i corsi durassero di più, per dare modo ai corsisti di approfondire con maggiore precisione. L’aggiornamento e la formazione costante sono la marcia in più per un professionista. La preparazione universitaria è solo il punto di partenza. I corsi e le argomentazioni che approfondirei sono molteplici così come vorrei capire come altri enti e organizzazioni affrontano la stessa materia. Il confronto con punti di vista e realtà differenti è sempre arricchente.
IL PUNTO DI VISTA DI ILARIA MAMMI
La piccola rappresentanza femminile all’interno dei corsi non mi ha né limitata né incentivata, in quanto ritengo che la formazione sia parte essenziale della professione. Credo una donna possa contribuire alla crescita del settore attraverso tre elementi: l’attenzione ai dettagli, l’attitudine per l’organizzazione e la capacità di gestire processi.
Rispetto agli uomini, quali sfide in più una donna è costretta ad affrontare sul mercato del lavoro?
Nella mia esperienza, una donna deve sempre dimostrare di essere competente in materia, di essere capace di gestire il lavoro e la sfera famigliare; alcune aziende mi hanno chiesto esplicitamente il mio stato di famiglia e se avessi intenzione di avere figli nel breve periodo.
Cosa le ha lasciato l’esperienza formativa in ZEPHIR?
Premetto che ho avuto una formazione molto tecnica (Istituto superiore per Geometri e laurea in Ingegneria civile) dove la presenza femminile è molto ristretta. Ovviamente mi aspettavo di essere una delle poche o l’unica partecipante donna, in quanto il settore e il corso è pensato per soggetti operativi in cantiere. Comunque, essere stata una delle poche donne in aula non ha condizionato la mia esperienza che è stata ampiamente positiva.
Quanto conta oggi la formazione?
Credo che la formazione sia importante per svolgere al meglio la propria professione, specialmente data la continua evoluzione delle tecnologie. Mi piacerebbe partecipare al corso per Progettista Certificato Passivhaus, in modo da apprendere tutti i “particolari” che concorrono nella progettazione di tali costruzioni.